Ideato dal progetto “piccoli Grandi Musei” e con l’iniziativa “Le stanze dei tesori”, le meraviglie appartenute a grandi collezionisti e donati ai Musei Fiorentini. Sintesi a Palazzo Medici – Riccardi, dove troviamo un percorso espositivo che si snoda fra i vari musei collegati con quelle raccolte: Horne, Palazzo Davanzati nel centro storico, la Fondazione Romano in Oltrarno e altre.
Il progetto è promosso dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze che è, peraltro, patron dello stesso progetto “Piccoli Grandi Musei”. Collaborando anche con il comune e la regione Toscana, polo museale Fiorentino e molti altri.
Nella seconda metà dell’ottocento la confisca dei beni ecclesiastici e la decadenza di molteplici famiglie nobili portarono alla visione di un mercato con prezzi più che convenienti. Fu una stagione eccezionale, dove vennero formati i più famosi musei Europei e Americani con un allestimento valido a tutt’oggi.
Firenze Capitale fu uno dei centri principali di quell’epoca fino a circa gli anni ’20 del novecento. Antiquari come Stefano Bardini e Elia Volpi conquistarono i mercati internazionali divenendo poi anche loro dei grandi collezionisti. Gli studiosi inglesi come Frederick Stibbert, Charles Loeser, Herbert Percy Horne e molti altri acquistarono ville e palazzi per farne delle vere e proprie “stanze dei tesori”. Con rare eccezioni, donarono il loro patrimonio alla città che li aveva accolti dando così vita ai pubblici musei e alle istituzioni che oggi portano i loro nomi.
Il progetto è a cura di Luca Mannini con il coordinamento scentifico di Carlo Sisi. La mostra a Palazzo Medici – Riccardi riassume la grande epoca in quei decenni analizzando il fenomeno in vari aspetti: miti, mode, mercato, progresso culturale, ma anche bisogno di affermare la propria borghesia imprenditoriale dove l’arte e la collezione simboleggiano un segno di riconoscimento e uno status symbol.
All’interno della mostra troviamo rare immagini, mobili e arredi, sculture e una galleria di preziosi dipinti dal primitivo ai primi anni del Novecento. Un esempio potrebbero essere gli innumerevoli quadri dei Macchiaioli e molte opere provenienti da collezioni private.
A questa sintesi i musei “minori” collaborano tra di loro e con iniziative scientifiche realizzate grazie a Piccoli Grandi Musei. A Palazzo Davanzati (Museo della Casa Fiorentina Antica) troviamo le foto di Elia Volpi che documentano gli arredi originali prima che li vendesse durante la Grande Guerra in un’asta a New York.
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