Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, un gioiello contenente sette secoli di storia
Il Museo dell’Opera del Duomo, fondato nel 1891 e rinnovato nel 2015, è situato nel lato nord-est di piazza del Duomo. La sua facciata, estremamente semplice, di colore ocra con persiane marroni e una porta a vetri per accedere, contrasta con la ricchezza che troviamo al suo interno.
In passato, precisamente verso la fine del XIII, il luogo dove oggi sorge il museo, ospitava un fabbricato utilizzato per accogliere l’Opera del Duomo, appunto.
Ma cos’era l’Opera del Duomo?
Era l’istituzione fondata dalla Repubblica Fiorentina a cui era affidata la costruzione della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, e in seguito l’arricchimento e la manutenzione di essa.
CURIOSITA’: fu qui che Michelangelo scolpì il David.
Cosa troviamo all’interno del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze?
Partiamo con il dire che il Museo dell’Opera del Duomo si estende su una superficie di oltre 6.000 metri quadrati, suddivisi su tre piani per un totale di 28 sale contenenti capolavori originali della storia dell’arte, che furono realizzati per gli esterni e gli interni del Battistero di San Giovanni, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore e il Campanile di Giotto, conosciuto mondialmente come il “complesso monumentale dell’Opera di Santa Maria del Fiore.”
Visitare il museo significa intraprendere un viaggio alla scoperta di luoghi e grandi artisti del tempo, quali Brunelleschi, Michelangelo, Donatello e Ghiberti, che hanno contribuito alla creazione del complesso monumentale dell’Opera.
Lorenzo Ghiberti: porta del Paradiso, il suo capolavoro
Lorenzo Ghiberti, orefice e scultore del tempo, impiegò diversi anni per la realizzazione, precisamente dal 1425 fino al 1452. Considerata una delle opere più famose del Rinascimento fiorentino, gli fu commissionata dall’Arte di Calimala.
L’opera, composta da dieci formelle quadrate di oro e bronzo incorniciate, illustrano quarantasette episodi dell’Antico Testamento. Proprio grazie alla forma quadrata, l’artista fiorentino riuscì a raccontare più episodi in una stessa formella tramite la tecnica della prospettiva.
Ma come si leggono le storie raccontate? Da sinistra verso destra e dall’alto verso il basso. Troviamo così la creazione di Adamo ed Eva per proseguire con le storie di Caino e Abele, di Noè, di Abramo, di Isacco, di Giuseppe, di Mosè, di David per finire con Salomone.
CURISOITA’: fu Michelangelo a soprannominarla “del Paradiso” per la sua bellezza.
CURISOITA’: inizialmente doveva essere collocata nel lato nord del Battistero, ma una volta terminata fu deciso di dargli il posto d’onore, ossia il lato est, di fronte alla Cattedrale.
Girolamo Ticciati: gloria di san Giovanni Battista
Girolamo Ticciati, scultore e architetto, realizzò questo complesso scultoreo, destinato all’altare del Battistero, nel 1732. L’autore volle glorificare San Giovanni Battista, patrono della città e al quale è dedicato il Battistero. Le sculture rappresentano il santo mentre viene innalzato al cielo tra due Angeli, raffigurati insieme a due aquile e un rilievo del Banchetto di Erode. Quest’ultimo rappresenta la figura finale della vita di Giovanni; infatti notiamo Salomè che presenta la testa del santo, che lei stessa ha fatto uccidere. Sopra però, vediamo Giovanni accedere alla vita eterna.
Donatello: San Giovanni evangelista
Donatello, scultore, pittore e architetto, realizzò questo capolavoro tra il 1409 e il 1415. Prima di essere spostata nel museo per conservarla, era posizionata nella prima nicchia a destra del portale centrale della Cattedrale. Il santo, raffigurato con un lunga barba e con indosso un manto drappeggiato, compie una lieve torsione, come se stesse osservando i fedeli all’ingresso. Il tutto è reso con estremo naturalismo, tanto nei drappeggi quanto nella definizione anatomica e psicologica.
COME VISITARE
Per visitare il Museo dell’Opera del Duomo di Firenze e il complesso architettonico della cattedrale di Santa Maria del Fiore, prenota il tuo tour con guida privata