Alla scoperta di Firenze tramite il genio di Brunelleschi

Alla scoperta di Firenze tramite il genio di Brunelleschi

Cattedrale Santa Maria del Fiore Firenze

Un viaggio nel cuore della città attraverso le opere del maestro fiorentino

Tra i tanti artisti che hanno reso Firenze quella che conosciamo oggi, è obbligatorio nominare Filippo Brunelleschi. Definirlo solo architetto è riduttivo, perché è stato molto più di questo.
È stato anche orafo, scultore, ingegnere, matematico, inventore della prospettiva: le sue opere sono sparse per tutta la città, dal cuore del centro storico fino all’Oltrarno e sono un costante richiamo all’importanza di questo personaggio per Firenze.

LA CUPOLA DI BRUNELLESCHI

Se si pensa a Brunelleschi, la mente in automatico va alla maestosa cupola che giganteggia sulla città. Il maestro dovette affrontare scetticismo, dubbi e critiche riguardo al suo rivoluzionario progetto, che però si rivelò vincente. La  costruzione della Cupola di Santa Maria del Fiore, sua opera più famosa e capolavoro dell’architettura rinascimentale, coincide con la sua consacrazione.
Costruita tra il 1420 e il 1436, il progetto rivoluzionario consisteva nel realizzare la cupola senza l’utilizzo di armature di sostegno.
Brunelleschi decise, quindi, di costruire una struttura autoportante ottagonale in pietra e mattoni composta da due cupole, una interna ed una esterna.
Grazie al posizionamento dei mattoni a spina di pesce e ad un approfondito studio dei calcoli dei pesi e delle forze, riuscì nell’impresa di realizzare il suo progetto, consegnando, così, alla sua città un’opera di architettura senza precedenti e simbolo dell’ingegno umano.
CURIOSITA’: proprio al lato della Cattedrale è presente una statua di Brunelleschi, sotto la balconata di palazzo dei Canonici, con lo sguardo rivolto in alto ad ammirare il suo capolavoro.
Cupola di Brunelleschi
Crediti foto Pixabay

SPEDALE DEGLI INNOCENTI

La prima opera architettonica del maestro risale al 1419. Il termine “spedale” vuole dire ospedale e veniva usato nell’antico dialetto fiorentino, indicando il luogo di accoglienza. “Innocenti”, invece, per i neonati che venivano abbandonati.

Rialzato dalla piazza Santissima Annunziata tramite una scalinata, il portico lungo 71 metri, è formato da archi a tutto sesto con alle estremità due corpi pieni, ognuno con un portale. Sono presenti dieci tondi rappresentanti dieci putti (fanciulli) realizzati da Andrea dell Robbia. Dal 1487 decorano lo Spedale. Le forme semplici e pulite della struttura la rendono bella ed elegante allo stesso tempo.

SAGRESTIA VECCHIA DI SAN LORENZO

Situata adiacente al transetto sinistro della Basilica di San Lorenzo. Realizzata tra il 1421 e il 1428, accoglie al centro le spoglie di Giovanni di Bicci dei Medici, padre di Cosimo il Vecchio. La parete dell’altare è suddivisa in tre parti: un grande arco centrale a tutto sesto e, lateralmente, due porte in bronzo.

BASILICA DI SANTO SPIRITO

Attraversando l’Arno si raggiunge la Basilica di Santo Spirito, progettata nel 1435 e realizzata sui resti di un antico convento. Presenta una pianta a croce latina, e con la sua facciata estremante semplice domina l’omonima piazza.
CURIOSITA’: è proprio qui che Michelangelo studiò in modo approfondito l’anatomia umana, dissezionando i cadaveri
Brunelleschi morì il 15 aprile del 1446. Fu sepolto a Santa Reparata, antica basilica della città su cui venne costruita la Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Se ne persero le tracce fino al 1972, quando vennero fatti degli scavi e fu ritrovata. Inoltre è possibile trovare la maschera funeraria di Brunelleschi nel Museo dell’Opera del Duomo.
Le opere di Brunelleschi non si concludono certo qui. Camminando per la città è possibile imbattersi in altri numerosi lavori del genio del Rinascimento quali: il crocifisso e la Cappella Gondi di Santa Maria Novella, la Cappella dei Pazzi nella Basilica di Santa Croce, la formella creata in occasione del concorso per la porta nord del Battistero di Firenze al Museo del Bargello e tanti altri.
Tutti meritano di essere visti per capire al meglio l’artista e la sua arte e conoscere l’immensa eredità che ci ha lasciato.
COME VISITARE
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