Ormai il Corridoio Vasariano è chiuso da quasi un anno e non abbiamo nessuna notizia di quando riaprirà completamente.
Il primo tratto, quello che collega Palazzo Vecchio agli Uffizi, ha però riaperto quest’anno. Un evento eccezionale se si pensa che quella piccola porticina che annette i due edifici più conosciuti di Firenze era chiusa dal 1871!
La storia del corridoio ha suscitato per decenni emozione e mistero.
Il camminamento, voluto da Cosimo I nel 1565 in occasione del matrimonio del figlio Francesco e Giovanna d’Austria, venne commissionato al Vasari e terminato nel tempo record di cinque mesi.
L’idea del percorso sopraelevato era nata per dare l’opportunità ai granduchi di muoversi liberamente e senza pericoli tra la loro residenza e il palazzo del governo.
Sono numerose le curiosità che gravitano intorno al corridoio.
Una fra tutte riguarda la famiglia Mannelli che, in profondo disaccordo con l’ideologia medicea, si rifiutò di abbattere la propria torre alla fine di ponte Vecchio per far spazio al passaggio aereo.
Fu così che Giorgio Vasari, genio e architetto abilissimo, inventò uno stratagemma per aggirarla. Come? Girandoci intorno!
Fu in occasione della visita di Hitler a Firenze che si costruirono gli oblò sul corridoio, con lo scopo di migliorare la vista panoramica della città.
Chissà se il Fhurer apprezzò il gesto.
Il percorso sospeso parte da Palazzo Vecchio, ci conduce agli Uffizi, passa davanti alla chiesa di Santa Felicita, esce nel Giardino dei Boboli per arrivare a Palazzo Pitti.
Il collegamento Palazzo Vecchio- Galleria degli Uffizi attraversa via della Ninna ed è il passaggio più antico e il più sconosciuto.
Proprio come i Medici facevano ogni giorno, adesso possiamo anche noi passare da un edificio all’altro senza scendere in strada!
Per il cosiddetto percorso del Principe è stato creato un apposito biglietto, dal costo di 31,50 euro.
La visita inizia nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio e procede agli Uffizi.